Nous peintures de Pompei avons été creé entre le deuxième siècle et le soixante-dix neuf après Jésus Christ. Nous sommes dessinés sur les crepis de chaux fraiche avec des couleurs diluées avec de l'eau
Les peintres prenaient inspiration des filles les plus belles de Pompei, mais pas toujours, souvent ils prenaient inspiration des jardins et paysages.
affreschi pompeiani in primaD
venerdì 22 maggio 2015
sabato 16 maggio 2015
venerdì 15 maggio 2015
MONOLOGO
Noi affreschi pompeiani siamo stati creati tra il II secolo a.C. e il 79 d.C.
Venivamo disegnati su intonachi di calce fresca con colori diluiti con l' acqua; ricordo ancora quando mi disegnarono. I pittori, per dipingerci,si ispiravano alle ragazze più belle di Pompei,ma non sempre; spesso si ispiravano anche a dei giardini,a dei paesaggi ecc.
Uno studioso tedesco classificò la pittura pompeiana in quattro stili.
Le pitture in primo stile seguono una ripetizione fissa, in tre zone.
Il nostro primo stile è detto stile strutturale e si colloca nel periodo a partire dall'età sannitica fino all'80 a.C.
Uno studioso tedesco classificò la pittura pompeiana in quattro stili.
Le pitture in primo stile seguono una ripetizione fissa, in tre zone.
Il nostro primo stile è detto stile strutturale e si colloca nel periodo a partire dall'età sannitica fino all'80 a.C.
domenica 19 aprile 2015
Sintesi n° 1
Sotto il termine pittura pompeiana si riassume tutta la pittura parietale compreso tra la fine del II secolo a.C. e il 79 d.C.
- La pittura a fresco veniva eseguita su intonaco di calce fresca con colori macinati e diluiti in acqua.
- La pittura a tempera veniva eseguita diluendo i colori in solventi collosi e gommosi, con il rosso d'uovo e la cera.
- La pittura ad encausto, invece, la si otteneva con colori miscelati con la cera.
Storia
Lo studioso tedesco August Mau[1] classificò la pittura pompeiana in quattro stili basandosi sulla trattazione sulla pittura fatta da Vitruvio nel suo VII libro del De Architectura.Questa tecnica pittorica, diffusa sia negli edifici pubblici che nelle abitazioni, imita, utilizzando in alcuni casi anche elementi instucco a rilievo, il rivestimento delle pareti in opus quadratum e con lastre di marmo, detto crusta, da cui il nome "stile dell'incrostazione".Le pitture in primo stile si articolano, seguendo una ripetizione fissa, in tre zone:- una fascia superiore decorata con cornici in stucco aggettante.
- una fascia mediana, a sua volta tripartita, dipinta con i colori predominanti rosso e nero, ma anche viola, giallo-verdi, imitanti il marmo, il granito o l'alabastro
- un plinto , di solito di colore giallo
Le pitture di questo stile contengono anche piccoli elementi architettonici, come ad esempio pilastri per la divisione verticale delle superfici. Il primo stile pompeiano
Il primo stile pompeiano è detto stile strutturale o dell'incrostazione e si colloca nel periodo a partire dall'età sannitica (150 a.C.) fino all'80 a.C.
- lonne e frontoni sporgenti e, negli spazi più grandi, di esedre dove venivano raffigurate intere scene figurate, tragiche, comiche o satiriche; nelle galleria invece si usavano particolari paesistici (porti di mare, promontori, coste, fiumi, sorgenti, edifici, boschetti, montagne, pastori con greggi). Infine cita le "megalografie" (a soggetto determinato), con simulacri di divinità, favole mitologiche, guerre troianae o peregrinazioni di Ulisse.
mercoledì 15 aprile 2015
Affresco n°1
Sotto il termine pittura pompeiana si riassume tutta la pittura parietale presente nelle case di Pompei del periodo compreso tra la fine del II secolo a.C. e il 79 d.C.
- La pittura a fresco veniva eseguita su intonaco di calce fresca con colori macinati e diluiti in acqua.
- La pittura a tempera veniva eseguita diluendo i colori in solventi collosi e gommosi, con il rosso d'uovo e la cera.
- La pittura ad encausto, invece, la si otteneva con colori miscelati con la cera.
Storia
Lo studioso tedesco August Mau[1] classificò la pittura pompeiana in quattro stili basandosi sulla trattazione sulla pittura fatta da Vitruvio nel suo VII libro del De Architectura.Vitruvio cita infatti, nell'ordine, l'incrostazione marmorea, poi uno stile a noi ignoto, con "cornicioni e riquadrature in giallo ocra", variamente disposte tra loro. Il successivo stile è un'imitazione di vedute di edifici.Questa tecnica pittorica, diffusa sia negli edifici pubblici che nelle abitazioni, imita, utilizzando in alcuni casi anche elementi instucco a rilievo, il rivestimento delle pareti in opus quadratum e con lastre di marmo, detto crusta, da cui il nome "stile dell'incrostazione".Le pitture in primo stile si articolano, seguendo una ripetizione fissa, in tre zone:- una fascia superiore decorata con cornici in stucco aggettante.
- una fascia mediana, a sua volta tripartita, dipinta con i colori predominanti rosso e nero, ma anche viola, giallo-verdi, imitanti il marmo, il granito o l'alabastro
- un plinto o zoccolo, di solito di colore giallo
Le pitture di questo stile contengono anche piccoli elementi architettonici, come ad esempio pilastri per la divisione verticale delle superfici.Negli Scavi archeologici di Pompei questo stile è presente nella Basilica, nel tempio di Giove, nella Casa del Fauno e nella Casa di Sallustio, in quelli di Ercolano nella Casa Sannita. Il primo stile pompeiano
Il primo stile pompeiano è detto stile strutturale o dell'incrostazione e si colloca nel periodo a partire dall'età sannitica (150 a.C.) fino all'80 a.C.
- lonne e frontoni sporgenti e, negli spazi più grandi, di esedre dove venivano raffigurate intere scene figurate, tragiche, comiche o satiriche; nelle galleria invece si usavano particolari paesistici (porti di mare, promontori, coste, fiumi, sorgenti, edifici, boschetti, montagne, pastori con greggi). Infine cita le "megalografie" (a soggetto determinato), con simulacri di divinità, favole mitologiche, guerre troianae o peregrinazioni di Ulisse.
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